La prospettiva dell'immortalità, di Robert Ettinger

1. Morte congelata, sonno congelato e alcune conseguenze

La maggior parte delle persone oggi vive hanno la possibilità di diventare fisicamente immortali.

Questa importante affermazione, che potrà presto diventare un cardine della vita individuale e nazionale, sarà facilmente compresa collegando un dato di fatto a una ragionevole supposizione:

Il dato di fatto: è possibile, già oggi, conservare un cadavere per un periodo di tempo indefinito, a temperature molto basse, senza che subisca deterioramento di rilievo (saranno forniti particolari e riferimenti bibliografici.)

La supposizione: se il progresso continuerà, la scienza medica diverrà in futuro capace di porre riparo a quasi tutti i danni arrecati al corpo umano, quindi anche alle alterazioni dovute al congelamento, alla debilitazione senile e alle altre cause di morte (daremo poi le ragioni ben precise che giustificano questo ottimismo).

Di conseguenza dobbiamo soltanto disporre che i nostri corpi, dopo la morte, siano conservati in apposite celle frigorifere in attesa del giorno in cui la scienza sarà in grado di aiutarci. Non importa quale sarà la causa della nostra morte, vecchiaia o malattia, e non importa se le tecniche di congelamento saranno ancora imperfette quando moriremo: prima o poi nostri amici del futuro saranno all'altezza del compito di farci tornare in vita e di curare le nostre malattie. Questo è il punto cardine di questo libro.

Dapprima la preparazione sarà affidata a singole persone; ad esse subentreranno poi aziende private e forse, piu' tardi, il sistema di previdenza sociale. Conservando i nostri cadaveri in condizioni il più possibile vicine a quelle vitali,è chiaro che abbiamo fin d'ora la possibilitè di evitare una morte permanente. Ma si tratta di una possibilità effettiva o remota? Credo che gli auspici siano molto favorevoli e lo scopo di questo libro è proprio quello di illustrare le ragioni della mia fiducia, nella speranza che ciò sproni maggiormante a compiere gli sforzi necessari a migliorare il pronostico.

Spero che il complesso delle argomentazioni convincerà il lettore che sono il gioco la sua vita e quella dei suoi familiari e che si richiede con urgenza il suo sforzo personale perchè sia possibile dare inizio a questa gigantesca impresa.

Vita sospesa e morte sospesa

Sia ben chiaro che il nostro programma di base non  è un programma di "animazione sospesa" e non dipende immediatamente da nuove scoperte scientifiche, ma può essere messo in pratica immediatamente. Per chiarire questo punto, esaminiamo il significato dell'animazione sospesa e dei vari tipi di morte.

Con il termine animazione sospesa, intendiamo indicare un blocco reversibile dei processi vitali del corpo. Questa stasi può essere indotta e rimossa a volontà: il soggetto puà essere considerato vivo. In alcuni organismi piu' semplici si puo' provocare uno stato di animazione sospesa semplicemente per mezzo dell'essiccamento, ottenendo la rianimazione mediante la reidratazione, come nel caso di certi batteri trovati inclusi in depositi di sale e riportati in vita dopo centinaia di milioni di anni (Science et Vie, "La Vie contre le Temps," Yves Dompierre, maggio 1963). Per gli esseri umani, l'unico mezzo adeguato a produrre una animazione sospesa e' il congelamento, ma con nessun mammifero si e' potuto ottenere un recupero totale dopo il congelamento completo. La sottile distinzione fra la vita e la morte appare evidente nel caso dei batteri essiccati: essi furono considerati vivi semplicemente perche' erano potenzialmente atti a esplicare processi vitali. In realta' riconosciamo cinque tipi di morte e dobbiamo tenerli ben presenti.

La "morte clinica" e' quella a cui piu' spesso ci riferiamo: i suoi parametri sono la cessazione dell'attivita' cardiaca e respiratoria.

La "morte biologica" e' stata definita dal dottor A.S.Parkes come "...lo stato dal quale e' impossibile resuscitare l'intero organismo con i mezzi correntemente conosciuti" (Smith, A.U. Biological Effects of Freezing and Supercooling, Williams & Wilkins, Baltimore, 1961). E' una definizione molto logica, ma anche molto bizzarra: un corpo surgelato potrebbe giacere per anni come "morto" e quindi tornare in vita tutto in una volta, senza alcun cambiamento fisico, non appena qualcuno trovasse il mezzo per farlo resuscitare.

Con "morte cellulare" indichiamo la degenerazione irreversibile delle cellule che costituiscono il corpo.

La questione della morte legale e della morte religiosa sara' discussa nei capitoli che seguono.

Il punto piu' importante e' che un uomo non muore a un tratto, ma se ne va di solito a poco a poco, con un progredire impercettibile e la questione della reversibilita' a ogni stadio dipende dal livello raggiunto dall'arte medica. La morte clinica e' spesso reversibile; i criteri della morte biologica sono in costante cambiamento e anche la morte cellulare e' una questione di entita', poiche' e' possibile che singole cellule cessino di funzionare a causa di un danno lieve eventualmente riparabile. La morte sospesa, dunque, definira' la condizione di un corpo biologicamente morto che e'  stato surgelato e conservato a una temperatura molto bassa, in modo da arrestarne la progressiva degenerazione. Si trattera' tuttavia di un corpo morto apparentemente, ma non nel vero senso della parola; infatti non puo' essere riportato in vita con i metodi attuali, ma la condizione della maggior parte delle cellule puo' non essere molto differente da quella in cui si trovavano in vita. Esiste anche una interessante condizione, intermedia tra vita sospesa e morte sospesa, che sara' presa in considerazione in un capitolo seguente.

Scelte del futuro e del presente

Quando le tecniche sarenno perfezionate e l'animazione sospesa diventera' praticabile, potremo scegliere tra numerose possibilita': per esempio, il vecchio infermo e il malato incurabile potranno decidere di sospendere la vita e aspettare il giorno in cui sara' stata trovata la cura per i loro mali. D'altra parte molta gente potra' ancora scegliere di essere surgelata solo dopo la morte naturale - tuttavia le tecniche dell'animazione sospesa, applicate dopo la morte clinica, ma prima della morte biologica, dovrebbero assicurare ancora una condizione di vita sospesa. (Puo' non risultare subito evidente che tecniche applicabili a una persona viva siano anche utili per una clinicamente morta, ma piu' avanti esporro' le ragioni che inducono a pensare così).

Il valore principale delle ricerche sull'animazione sospesa sta nel fatto che da esse si svilupperanno nuove tecniche di surgelamento con le quali si potranno evitare i danni prodotti dalle bassissime temperature. Quando questo obiettivo sara' raggiunto, saremo in grado di conservare il nostro corpo morto di recente, con i danni prodotti in esso dalla vecchiaia o dalle malattie, ma senza ulteriori devastazioni dovute a metodi grossolani di surgelamento, quindi aumenteranno nettamente le nostre possibilita' di una prossima resurrezione (E' davvero strano che molti articoli divulgativi sull'animazione sospesa abbiano parlato soprattutto del possibile impiego di questa tecnica da parte degli astronauti durante i lunghi viaggi interplanetari. Questo e' tuttavia, solo un aspetto banale della faccenda. Cio' che importa, non e' il viaggio di pochi verso le stelle, ma il viaggio nel futuro che potra' compiere tutta l'umanita'. L'animazione sospesa aprira' le porte di un'era nuova e piu' ricca per tutti noi).

Le ricerche che riguardano le tecniche di surgelamento stanno procedendo attivamente, sebbene finora su scala relativamente ridotta, in numerosi laboratori e ospedali negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra, nella Unione Sovietica e altrove. Alcuni tipi di tessuto umano, e alcuni piccoli animali, sono stati sottoposti a bassissime temperature e poi riportati in vita con successo. Alcuni recercatori danno per imminente la possibilita' del surgelamento totale e dell'animazione sospesa di un essere umano.

E' stato riferito che il dottor James F. Connel Junior (St. Vincent Hospital, New York) nel 1962 disse: "Se tutti i medici che si occupano di questo problema facessero uno sforzo organizzato, noi raggiungeremmo il successo in meno di cinque anni" (This Week Magazine, "How a 'Frozen' Astronaut May Reach the Stars" 14 gennaio 1962).

Il lavoro di ricerca sara' moltiplicato e accelerato se ci sara' una sufficiente domanda per programmi di ibernazione. Se cio' accadesse, molti di noi avrebbero il beneficio di essere ibernati con tecniche perfezionate, in modo di conservare il proprio corpo in una condizione molto migliore di quanto non sia possibile ora. Percio', se questo e' realizzabile dobbiamo fare in modo di rimanere vivi ancora per pochi anni, poiche' in questo lasso di tempo si verifichera' un rapido miglioramento.

Per ora dobbiamo dedicarci al programma di base della morte sospesa. Questo propone semplicamente che, dopo la morte naturale, il corpo sia congelato e conservato a una temperatura molto bassa il che preverra', per un periodo indefinito un ulteriore deterioramento. Il corpo gia' danneggiato dalla malattia o dalla vecchiaia, cioe' dalla causa della morte, subira' anche il danno (probabilmente non grave in alcuni casi, come vedremo) causato dai nostri metodi attuali di surgelamento. Ma non si deteriorera' ne' subira' altre alterazioni e si puo' formulare l'ipotesi che un giorno gli scienziati saranno capaci di ridargli la vita, la salute e il vigore, in misura ben maggiore di quanto non avesse goduto durante la sua prima esistenza (questo e' l'obiettivo ideale, naturalmente: uno dei principali scopi di questo libro e' di fare in modo che si verifichi).

Dopo un attimo di sonno

Il vecchio stanco allora chiudera' gli occhi e potra' pensare alla sua incombente morte temporanea come a un altro periodo di narcosi in ospedale. Passeranno secoli, ma per lui si sara' trattato solo di un momento di sonno senza sogni.

Dopo il risveglio egli potra' tornare giovane e virile, essendo stato ringiovanito mentre giaceva senza coscienza; oppure potra' essere gradualmente rinnovato, con un opportuno trattamento, dopo il risveglio. A ogni modo egli, se lo desidera, potra' avere il fisico di un atleta e sua moglie potra' rivaleggiare con Miss Universo. Un particolare molto piu' importante e' che egli puo' essere fatto progredire gradualmente nella mente e nella personalita'. Gli ibernati al loro risveglio non si troveranno come stranieri idioti in un mondo estraneo e sconcertante, ma saranno completamente educati e integrati nella societa' del futuro. Se la civilta' continuera' a progredire, se si avverera' l'eta' dell'oro, il futuro si rivelera' un mondo davvero meraviglioso, una prospettiva eccitante e commovente. Il futuro sara' non solo migliore del tempo attuale, quasi un presente ingigantito e di aspetto piu' gradevole; sara' sostanzialmente diverso. La principale differenza si notera' nelle persone: noi rimodelleremo a nostro piacimento, non solo il mondo, ma anche noi stessi. E "noi stessi" significa tutta l'umanita', non soltanto i posteri. Voi e io, gli ibernati, i resuscitati, non saremo soltanto fatti rivivere e curati, ma migliorati e perfezionati, messi in grado di lavorare, giocare e forse anche di combattere, su vasta scala e in grande stile. Forniremo le ragioni specifiche che giustificano queste aspettative.

E' chiaro che l'ibernazione e' piu' attraente di una tomba, anche se si nutrono dei dubbi sulle possibilita' future della scienza. Nel peggiore dei casi i surgelati rimarranno semplicemente morti, come sarebbero stati nella tomba. Ma se la fortuna ci assistera', il destino manifesto della scienza si realizzera' e i risorti berranno il vino dei secoli futuri. La ricompensa che ce ne verra' e' così grandiosa che varrebbe la pena di agire anche se nutrissimo speranze piu' deboli.

Problemi ed effetti collaterali

E' necessario a questo punto dare un orientamento alla discussione e fornire qualche dettaglio di fondo, perche' la prospettiva dell'immortalita' esca dall'ambito delle speculazioni sottili e oziose o dei sogni a occhi aperti ed entri invece a far parte del dominio delle nostre salde convinzioni e dei nostri piani di ogni giorno. Il punto principale della questione e' gia' stato indicato: bisogna ora precisarlo nei suoi particolari e sostenerlo. Dobbiamo rimuovere molte obiezioni ovvie e trovare una risposta a moltissime domande interessanti.

Quali progressi sono stati fino a ora compiuti nelle tecniche di surgelamento? Quali sono le nostre conoscenze sui danni prodotti dal surgelamento? Quale e' la gravita' del danno prodotto dai metodi correnti di surgelamenteo e quali ragioni, oltre ad un vago ottimismo, lasciano pensare che il danno possa essere reversibile? Puo' essere curato il congelamento?

Poiche' il cervello, di solito, incomincia a deteriorarsi dopo qualche minuto dalla cessazione del respiro, come sara' possibile surgelare il corpo con sufficiente rapidita'? Considerando le varie circostanze di morte, come potranno i pionieri del trattamento e della conservazione dei corpi, lottare con successo contro i diversi problemi pratici che via via incontreranno?

Abbiamo il diritto legale di far surgelare un parente? Il mancato surgelamenteo sara' considerato omicidio premeditato o omicidio colposo? Vi sara' un aumento dei casi di eutanasia e di suicidio? Puo' un cadavere avere diritti e obblichi legali? Puo' votare?

Si possono conservare insieme gli appartenenti a un nucleo familiare? Si potra' permettere che i vedovi e le vedove contraggano di nuovo il matrimonio nella prima vita? Che cosa succedera' ai resuscitati quando si troveranno di fronte a due o piu' ex mariti o ex mogli?

Esiste un conflitto tra programma di ibernazione e religione, oppure l'ibernazione potrebbe essere considerata semplicemente come l'ultimo di una serie di sforzi compiuti dalla medicina per salvare e prolungare la vita? Se un cristiano rifiuta la possibilita' di prolungare la vita per mezzo dell'ibernazione, cio' equivale a un suicidio?

Il costo della morte diventera' così alto che non potremo affrontarne la spesa? Se ibernassimo tutti i cittadini americani, gia' l'attuale popolazione darebbe qualche cosa come cinquanta milioni di tonnellate di corpi; da dove ricaveremo i soldi per provvedere a essi e dove potremmo metterli tutti quanti?

E che dire dei problemi della sovrappopolazione? Quando quelli che sono stati ibernati tornassero in vita, dove trovera' la folla degli antenati uno spazio vitale? Abbiamo il diritto di imporci ai nostri discendenti come una massa di parenti poveri che capita a cena? Chi ha bisogno di noi? Non saranno forse considerati egoisti e vili coloro i quali si saranno fatti ibernare?

Se anche i posteri ci daranno il benvenuto e ci faranno posto, ne saremo contenti? Come puo' durare la felicita' di un semplice essere umano per migliaia di anni? E se cessassimo di essere uomini per diventare superuomini, saremmo ancora noi stessi? Fino a che punto puo' cambiare un uomo senza perdere la sua essenza?

Alcune delle questioni filosofiche piu' profonde trovano infatti il loro punto debole in problemi pratici. Che cos'e' un uomo? Che cosa e' la morte? Qual e' lo scopo della vita?

In che modo la risposta a queste domande modifichera' i problemi dell'esistenza? Il programma d'ibernazione provochera' una concorrenza piu' esasperata o una maggiore collaborazione tra gli individui e le nazioni? Diventera' piu' o meno probabile una guerra atomica? Ogni uomo, potendo spingere lo sguardo per migliaia di anni davanti a se', sara' piu' o meno incline a rispettare le leggi?

Ci sforzeremo di far luce su tutti questi punti oscuri, nei prossimi capitoli.

Capitolo 2. Gli effetti del surgelamento e del raffreddamento



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