TransHuman Expressway - perchè i libertari vinceranno il futuro, di Ronald Bailey

La traduzione della recensione di Ronald Bailey di "Citizen Cyborg: perchè le società democratiche devono rispondere alla venente riprogettazione dell'essere umano", di James Hughes.

L'articolo originale, su Reason.com  

Faccio una previsione.

La politica del ventunesimo secolo supererà la divisione fra destra e sinistra tipica degli ultimi due secoli. La principale differenza ideologica sarà invece fra transumanisti e bioconservatori/bioluddisti.

James Hughes, il direttore della World Transhumanist Association, esplora questo futuro ordine politico nel suo interessantissimo, nonostante l'approccio sbagliato, "Citizen Cyborg: perchè le società democratiche devono rispondere alla venente riprogettazione dell'essere umano". Hughes, che insegna politica sanitaria al Trinity College in Connecticut, definisce il transumanesimo come "l'idea che gli esseri umani possono superare le limitazioni della condizione umana con l'uso della ragione." Specificamente, i transumanisti approvano lo sviluppo di tecnologie che permetteranno di allungare le aspettative di vita, aumentare le capacità intellettuali, incrementare le abilità atletiche e selezionare gli stati emotivi preferiti.

Hughes descrive molto bene le potenzialità transformative di biotecnologie, nanotecnologie, telematica e scienza cognitiva, ma Citizen Cyborg non si occupa solo delle meraviglie della tecnologia, ma anche di quello che, secondo Hughes, è il modo migliore per i transumanisti di persaudere il grande pubblico ad accogliere favorevolmente tali innovazioni.

Hughes comincia illustrando gli inizi del pensiero transumanista e dimostra come esso sia l'erede legittimo dell'Umanesimo. L'Umanesimo è la filosofia secondo la quale al centro del mondo c'è l'Uomo; le sue conseguenze pratiche includono il metodo scientifico ed il liberalismo. Il transumanesimo è a favore della libertà di utilizzare mezzi tecnologici per superare le nostre capacità naturali. Verso la fine del ventesimo secolo, il transumanesimo è stato principalmente promosso da un gruppo di tecno-ottimisti libertari. Le figure principali di questo nascente movimento erano il filosofo Max More e Natasha Vita-More, fondatori nel '92 dell'Extropy Institute.

Hughes è esplicito nel dichiarare il proprio disaccordo con il libertarianismo estropico. Il suo progetto, con la pubblicazione di Citizen Cyborg, è di articolare un transumanesimo aperto che attragga socialdemocratici, tecnofili moderati, verdi e così via. Il suo piano d'azione prevede di miscelare in qualche modo la socialdemocrazia con l'obiettivo dei transumanisti di permettere l'uso di mezzi tecnologici per la trasformazione del proprio corpo, del proprio cervello e della propria discendenza nella direzione da ognuno ritenuta opportuna. Dichiaratamente di sinistra, Hughes ammette e efficacemente condanna "l'errore bioluddista di sinistra" di "combattere il libero utilizzo delle tecnologie da parte degli individui invece di combattere i rapporti di forza e i pregiudizi."

Dove Hughes sbaglia è nell'idolatrare il processo decisionale democratico. Non riesce ad ammettere che il progetto illuminista che ha dato infine vita alle democrazie liberali moderne, cercò dagli inizi di tenere al di fuori della sfera pubblica certe domande riguardanti il trascendente. Gli interrogativi circa il significato della vita e il destino dell'umanità sono questioni private. Eventuali preoccupazioni riguardanti il progresso biotecnologico non devono essere usate come giustificazione per minare  l'approccio illuministico circa ciò che appartiene nella sfera del privato e ciò che invece appartiene alla sfera pubblica. Le tecnologie che hanno un impatto su nascita, morte e significato della vita vanno protette dalle intrusioni di coloro che vorrebbero controllarle per imporre a tutti la propria visione di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato (e ciò include le intrusioni democratiche). I nostri concittadini non devono poter votare su chi noi scegliamo come partner sessuali, quali droghe assumiamo, quello che leggiamo o i programmi televisivi che guardiamo e così via. Hughes riconosce la possibilità di un autoritarismo democratico, ma non sembra preoccupato dalla possibilità che una maggioranza elettorale possa votare per la messa al bando delle tecnologie che promettono un mondo migliore.

Tuttavia, mentre loda la socialdemocrazia come il miglior garante della nostra futura libertà biotecnologica, Hughes ignora che sono proprio le socialdemocrazie che oggi, non in avvenire, proscrivono la clonazione riproduttiva e terapeutica, gli interventi di genetica germinale, e la ricerca sulla cellule staminali (Germania, Francia, Svezia e Gran-Bretagna). Per esempio, Germania, Austria e  Norvegia vietano la creazione di linee di cellule staminali embrionali umane. La Gran Bretagna proscrive vari tipi di diagnosi genetiche pre-impianto che permetterebbero ai genitori di scegliere fra gli embrioni prodotti (mentre negli Stati Uniti, malgrado le preoccupanti iniziative bioconservatrici contro questo tipo di ricerca biotecnologica, esse rimangono legali.)

Hughes, inoltre, è a favore non solo della socialdemocrazia, ma anche di un governo globale basato sulle Nazioni Unite con "l'autorità di imporre tasse a corporazioni e nazioni" e dotato di "un esercito internazionale permanente," nonchè di  agenzie "all'interno di un'infrastruttura globale di regolamentazione tecnologica ed industriale capace di controllare i rischi ambientali e per la salute delle nuove tecnologie." Queste sono le stesse Nazioni Unite che hanno appena approvato una ambigua risoluzione che invita a vietare tutte le forme di clonazione umana incompatibili con la dignità e la protezione della vita umana. Fortunatamente, la risoluzione lascia un certo margine di manovra, ma la prossima volta che le Nazioni Unite passano una di queste decisioni democratiche, i transumanisti potrebbero non  gradire il risultato.

Inoltre, l'analisi di Hughes tralascia in gran parte i risvolti economici: i processi che generano benessere sono semplicemente ignorati, mentre ampio spazio viene assegnato alla ridistribuzione del reddito verso sanità e programmi eugenici  sovvenzionati dal governo. Leggendo Citizen Cyborg, potreste avere l'impressione che Hughes sia convinto che le società esistano soprattutto per opprimere i propri cittadini. Mentre riconosce che l'ultima esperienza di coinvolgimento del governo americano nell'eugenetica (un progetto che portò alla sterilizzazione di decine di  migliaia di persone) fu una pessima un'idea, Hughes ignora il fatto che esso fu implementato da rappresentanti democraticamente eletti e non da aziende private.

Hughes ammette con riluttanza che i transumanisti libertari fanno ancora parte della fluida coalizione transumanista. E perchè non dovrebbero? Non troverete mai un gruppo più militantemente aperto e tollerante. Adam e Steve vogliono sposarsi? Gli faremo da testimoni. Giovanna e Giulia vogliono i servizi di una madre surrogata? Compreremo un regalo per il bambino. Bill e Jane vogliono prendere l'ecstasy e fare  sesso? Li lasceremo in pace. John vuole crescere un nuovo fegato con la clonazione terapeutica? Gli porteremo una bottiglia di whisky per il rodaggio...

In un certo senso, Hughes non ha supererato la divisione fra destra e sinistra tipica degli ultimi due secoli; cerca di innestare la vecchia ideologia socialdemocratica di sinistra sul transumanesimo, ma ciò non è necessario. Le tecnologie che Hughes descrive così bene, rivoluzioneranno talmente il pensiero politico ed economico da far sembrare semplicemente bizzarre le sue idee circa il servizio sanitario pubblico e il salario minimo garantito. La buona notizia è che se il suo transumanesimo socialdemocratico dovesse fallire, Hughes si schiererebbe comunque, anche se con una certa riluttanza, con il progresso biotecnologico: "anche se solo i ricchi potessero goderne, a breve termine, sarebbe pur sempre un positivo sviluppo per noi tutti, nel lungo termine" scrive infatti. "Se i ricchi saranno all'avanguardia nell'utilizzo di trattamenti di estensione della vita, nano-impianti e criostasi, il risultato sarà che tali tecnologie diverranno meno costose e di più alta qualità."

In conclusione, Citizen Cyborg è un inestimabile contributo nel mettere in rilievo i risvolti politici che l'umanità dovrà affrontare con l'arrivo della rivoluzione biotecnologica.

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Ronald Bailey è corrispondente scientifico di Reason. Il suo nuovo libro, "Liberation Biology: A Moral and Scientific Defense of the Biotech Revolution" sarà pubblicato nel 2005.

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Vedi anche:

La traduzione dell'introduzione a Citizen Cyborg, su Estropico - Citizen Cyborg: perchè le società democratiche devono rispondere alla venente riprogettazione dell'essere umano, di James Hughes.

Citizen Cyborg: Why Democratic Societies Must Respond to the Redesigned Human of the Future, su Amazon

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