|
|
Raeliani, Clonaid, la piccola Eva e gli extraterrestri |
|
|
Riproduttiva o terapeutica? A cosa serve la clonazione e a cosa servono i raeliani... |
|
|
Il mondo intero aspetta una prova che la piccola Eva sia effettivamente il primo clone umano e non una povera innocente sfruttata a scopo auto-propagandistico dalla setta raeliana. Nell'attesa, sorge il dubbio che, dal punto di vista della bambina, sarebbe meglio se il tutto si rivelasse uno stunt pubblicitario
|
|
|
Questo, non per le spesso bizantine motivazioni bio-etiche di circostanza, che sembrano a volte ignorare che, clone o non clone, la piccola Eva rimane una bambina con tutti i bisogni e tutti i diritti di ogni altro neonato, ma per una ragione molto più semplice: negli altri mammiferi finora clonati, a partire dalla famosa Dolly, si sono riscontrati problemi medici che indicano come la tecnica usata non sia ancora sicura. La maggior parte degli embrioni prodotti con le tecniche di clonazione attuali sono abortiti spontaneamente a causa di seri difetti genetici e quelli che arrivano alla nascita dimostrano vari difetti. Procedere con la clonazione umana senza una tecnica che abbia già prodotto animali di laboratorio privi di anomalie genetiche, può solo essere descritto come irresponsabile. Possiamo solo sperare che la piccola Eva e gli altri cloni annunciati da Clonaid per i prossimi giorni (se saranno confermati come cloni) e da altri gruppi di ricerca per i prossimi mesi, potranno avere una vita sana e normale. |
|
|
Il sito Estropico è un esplicito fautore dell'uso di mezzi tecnologici per una profonda trasformazione della condizione umana. Potrà forse sorprendere, quindi, questa condanna dei primi tentativi di clonazione umana, ma essa non parte da posizioni bio-conservatrici come quelle esposte dal Vaticano, da Leon Kass, responsabile del Comitato Bioetico del presidente Bush o dal politologo Francis Fukuyama, secondo i quali la creazione della vita è una prerogativa divina/naturale ed ogni intervento in quella direzione sarebbe un attentato alla dignità umana (1). Parte invece dal presupposto che la clonazione riproduttiva dovrebbe essere considerata come una opzione eticamente accettabile per coppie altrimenti sterili e non maggiormente problematica dal punto vista etico di quanto lo sia la nascita naturale di una coppia di gemelli, anche se sicuramente presenterà incognite nei rapporti personali non presenti in famiglie normali - ma solo e quando la tecnica sarà dimostrata sicura. |
|
|
L'obiezione estropica si basa, quindi, su tre pilastri: |
|
|
1) I seri rischi medici per gli individui creati. |
|
|
2) La consapevolezza che la clonazione riproduttiva non è l'aspetto più interessante di questa tecnologia: è la clonazione terapeutica, infatti, ad offrire serie opportunità a chi sia interessato alla longevità estrema, o anche solo al benessere fisico proprio e dell'umanità. L'uso di cellule staminali e, in un futuro che potrebbe essere non troppo lontano, la clonazione di organi e tessuti per trapianti, hanno il potenziale di rivoluzionare la medicina. |
|
|
3) L'impatto negativo su opinione pubblica e Parlamento. L'emotività suscitata dal coinvolgimento di bambini e il can-can massmediatico, alimentato anche dagli aspetti più bizzarri della vicenda, come le credenze ufologiche raeliane, consegnano all'immaginario collettivo una immagine inquietante della clonazione in generale, senza chiarire la confusione, ancora radicata nel grande pubblico e fra molti politici, fra quella terapeutica e quella riproduttiva. I 10/12 milioni di italiani che tra il presente e i prossimi anni potrebbero trarre un giovamento dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali (2) potrebbero così essere privati di tali benefici, se il Parlamento cedesse alla crescente tentazione di adottare una legge restrittiva e poco pensata, messa insieme frettolosamente sulla cresta dell'onda emotiva, per bloccare le follie tipo raeliani, ma che potrebbe invece finire per ostacolare la ricerca scientifica. |
|
|
Gennaio 2002 |
|
|
- |
|
|
Note: |
|
|
Il teologo mons. Mauro Cozzoli parla di fenomeno "inquietante" e di una medicina ormai in "delirio di onnipontenza". "E' un uso della scienza -ha proseguito- contro natura e quindi contro l'uomo e contro Dio, da cui l'umanita' non puo' ricavare vantaggi". |
|
|
- |
|
|
Vedi anche: |
|
|
|