Perchè non possiamo dirci archeofuturisti

Non una recensione di Archeofuturismo,di Guillaume Faye, né un esercizio di critica letteraria, ma una pubblica presa di posizione, resa necessaria dal recente interesse per il transumanesimo da parte dei cosiddetti transumanisti sovrumanisti, un insieme di rappresentanti della destra antagonista  (neofascisti? sicuramente non post-fascisti...), simpatizzanti della Nouvelle Droite francese e, appunto, archeofuturisti .

Guillaume Faye (Wikipedia: inglese, francese, italiano non disponibile) esponente, negli anni '70 e '80, della Nouvelle Droite (Wikipedia: inglese, francese, italiano non disponibile) è l'autore di Archeofuturismo, un libro visto dagli archeofuturisti, come un anello di congiunzione fra il futuro previsto dai transumanisti e quello previsto da una certa destra "antagonista". Estropico ne raccomanda caldamente la lettura, in quanto Faye è estremamente franco nell'illustrare le proprie posizioni politiche e le proprie visioni del futuro. Chiunque avesse dei dubbi circa le posizioni politiche archeofuturiste troverà la lettura alquanto informativa e capirà, si spera, perchè questo articolo è stato ritenuto necessario.

Per una selezione di citazioni da Archeofuturismo, clicca qui o scrolla in fondo alla pagina. Le frasi fra virgolette nel resto dell'articolo sono prese dall'opera di Faye.

Archeofuturismo contiene tre tesi principali:

"…la civiltà attuale, frutto della modernità e dell'egualitarismo vive il suo apogeo finale perché su di essa incombe a breve termine la minaccia di un cataclisma planetario…"

"…le mentalità e l'ideologia del mondo moderno, individualista ed egualitario, non sono più adeguate. Per affrontare il futuro bisognerà ricorrere sempre più di frequente a uno spirito arcaico, cioè premoderno, inegualitario e non umanista, che restauri valori ancestrali, quelli delle "società di ordine". I progressi della tecnoscienza, soprattutto nel campo della biologia e dell'informatica, non si possono più gestire con i valori e le mentalità umaniste moderne."

"…va prefigurato e immaginato fin da ora il dopo-caos, il mondo del dopo-catastrofe, secondo i principi dell'archeofuturismo, seguendo criteri radicalmente diversi da quelli della modernità egualitaria."

Gli archeofuturisti sono consci quanto i transumanisti del fatto che "la scienza sta per compiere una "transizione" paragonabile a quella della rivoluzione neolitica quando l'homo sapiens passò dallo stadio di raccoglitore e cacciatore a quello di agricoltore ed allevatore modificando l'ambiente" e che "noi viviamo una seconda grande mutazione, ad un tempo biologica e informatica, che consiste nella trasformazione artificiale degli essere viventi, nell'umanizzazione delle macchine (i futuri computer quantici e soprattutto biotronici) e nelle conseguenti interazioni uomo-robot." Ma qui le similitudini finiscono.

Negli scenari fantapolitici descritti da Archeofuturismo è impossibile non notare un disperato desiderio di imporre ordine e di rallentare un progresso socio-tecno-economico con il quale, nonostante un'ovvia tecnofilia, gli archeofuturisti non riescono ad identificarsi, vivendolo come estraneo, sfuggito di mano. Non ci si può certo aspettare che la destra antagonista abbracci il laissez-faire o l'ordine spontaneo, ma anche al di là di alcune condivisibili preoccupazioni per alcuni effetti collaterali del progresso, questa non è certo un'attitudine estropica, o anche solo aperta. Parte centrale del discorso archeofuturista, inoltre, è la previsione, ma dovremmo forse più correttamente dire l'invocazione, di eventi catastrofici quali disastri ecologici, crolli finanziari e guerre civili, interpretati non come drammi da evitare, ma come momenti catartici e purificatori, necessari al crollo della civiltà moderna vista come moralmente ed etnicamente corrotta...

E' possibile definire transumanisti gli archeofuturisti? Un  archeofuturista potrebbe probabilmente sottoscrivere la Dichiarazione Transumanista della World Transhumanist Association e forse anche, con qualche contorsionismo, il FAQ Transumanista (entrambi disponibili qui), ma avrebbe sicuramente dei problemi nell'abbracciare i Principi Estropici (il concetto di Società Aperta sarebbe semplicemente troppo e probabilmente anche quello di Progresso Continuo sarebbe problematico). Potremmo dire che l'archeofuturismo abbraccia solo il nocciolo del transumanesimo, quello che è stato descritto come il suo "meme centrale" (cioè: è etico e desiderabile utilizzare mezzi tecnoscientifici per superare la condizione umana) per poi inserire questo minimo comun denominatore transumanista all'interno di un sistema ideologico ad esso estraneo e, come ampiamente illustrato più sotto dalle parole dello stesso Faye, semplicemente disdicévole.

L'obiettivo di Estropico è di sdoganare il transumanesimo dal ghetto in cui si è per anni trovato e da cui sta ora cominciando a sfuggire. Un simile progetto non può che essere politicamente trasversale e aperto a transumanisti di molte, diverse, opinioni politiche, uniti dal "minimo comun denominatore" del transumanesimo, ma la sua accettazione  non può implicare un automatico benvenuto nell'ambito del transumanesimo per qualunque posizione ideologica. Come comportarsi di fronte ad eventuali transumanisti nazisti? O sostenitori della dittatura del proletariato? L'idea centrale del transumanesimo potrebbe certamente essere adattata ai propri scopi da molte ideologie, incluse quelle bocciate dalla Storia e macchiate di sangue. E' questa realizzazione che spiega l'esistenza, alle origini del transumanesimo moderno, di due documenti (i Principi Estropici e la Dichiarazione Transumanista/FAQ) che si sforzano di distanziarsi da tali ideologie, sottolineando come le radici transumaniste siano sostanzialmente umaniste e liberali, con conseguente sostegno per la democrazia, il rule of law, i diritti dell'individuo, la società aperta.

Anche dal punto di vista puramente tattico, inoltre, le punte estreme dello schieramento politico non rappresentano un "mercato" interessante per il transumanesimo. Come l'ambientalismo trent'anni fa, il transumanesimo è un'idea il cui momento sta per arrivare. La scommessa di Estropico è che fra vent'anni il transumanesimo sarà "mainstream": saremo tutti transumanisti (magari usando altre etichette e magari senza nemmeno pensarci), così come oggi l'ambientalismo è dato per scontato. A quale scopo, quindi, perdere tempo con posizioni politiche estreme, minoritarie e le cui speranze di sfuggire alla ghettizzazione appaiono meno promettenti di quelle del transumanesimo?

Infine, anche ammettendo che gli archeofuturisti (o alcuni di loro) siano transumanisti, anche se non estropici, val comunque la pena di far notare che non tutti i transumanisti sono archeofuturisti, anzi. In realtà, solo una manciata di transumanisti era persino consapevole dell'esistenza di tale tendenza fino a pochi mesi fa.

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Quella che segue è una lista delle ragioni per cui archeofuturismo e transumanesimo sono  considerati incompatibili da Estropico, al di là del meme centrale del transumanesimo. Sicuramente essa non è esaustiva e si concentra, con l'aiuto di citazioni dall'opera di Faye, sulle aree più ovviamente problematiche. Questo non vuol dire che il 100% delle posizioni politiche illustrate da Faye siano incompatibili con il transumanesimo, ma che quelle qui descritte sono motivo più che sufficiente per far suonare più d'un campanello d'allarme...

Gli scenari fanta-geo-politici di Archeofuturismo:

In appendice a Archeofuturismo troviamo una novelletta fanta-geo-politica ("Una giornata di Dimitri Leonidovic Oblomov - Cronaca dei tempi archeofuturisti") che merita di essere esaminata per prima. Gli scenari fanta-geo-politici in essa contenuti, per quanto poco convincenti, non lasciano il minimo dubbio su quali siano le paure e le speranze dell'archeofuturismo. Particolarmente inquietante è lo scenario in cui la popolazione musulmana europea viene trasferita di forza nel Madagascar… E' difficile credere che l'autore possa non aver mai sentito parlare del progetto Madagascar del gerarca nazista Adolf Eichmann e altrettanto incredibile è che abbia voluto elaborare uno scenario simile ed inserirlo nel proprio testo:

"Dal 2014 al 2016 è stato un susseguirsi di eventi […] Nel 2016 l'area comprendente Francia, Gran Bretagna e Benelux era in preda al caos, il 40 per cento della popolazione era scomparso per i massacri della guerra civile, le carestie, le epidemie e il collasso di una civiltà tecnica e di una economia globale troppo fragili."

"Nel 2017 le Repubbliche islamiche del Maghreb, fondate durante la rivoluzione del 2003, approfittando del caos generale che regnava in Francia, fecero sbarcare un corpo di invasione in Provenza con il progetto di creare una "Repubblica islamica di Francia"

"…gli Stati Uniti, allora prima potenza economica del mondo, la cui coesione si basava esclusivamente su un consumismo generalizzato e sulla speculazione finanziaria, sono implosi. A partire dal 2020 come in Europa, ma per altre ragioni, le persone abbandonavano le città, lo Stato Federale sempre più impotente si disgregava, l'economia era bloccata, mentre si diffondevano carestie ed epidemie, scoppiavano guerre etniche, come il terribile scontro tra latinos, neri e asiatici a Los Angeles nell Ottobre 2020. Si riproduceva in sostanza lo stesso scenario dell'Europa: i1 25 per cento della popolazione scompare, i diversi Stati proclamano la loro indipendenza e si chiudono in se stessi. I neri si raccolgono nel sud, i bianchi fuggono le zone dove sono in minoranza. In questo vasto territorio si ridisegna una nuova carta etnica."

"E New York, questa vecchia città leggendaria? Oggi ne restano solo le gigantesche rovine che i turisti si recano a visitare..."

"Le bande etniche e i resti dell'esercito musulmano furono catturati e concentrati nel sud di quello che un giorno era stata la Francia, poi imbarcati a forza verso l'Africa del Nord che non aveva i mezzi militari per opporsi…"

"…tutte le popolazioni che discendevano dalle grandi ondate di immigrazioni extraeuropea che si erano succedute a partire dagli anni '60 del secolo scorso vennero purtroppo ... deportate. Questo dramma coinvolse diverse decine di milioni di persone […] Perché avete detto "purtroppo"; Signor Consigliere? Tutto questo scuote un po' la mia coscienza e la mia vecchia educazione cristiana, ma è così... […] Queste popolazioni sradicate, senza patria, vennero trasferite in massa via mare, dall'Europa nell'Isola di Madagascar. Si trattava di circa 23 milioni di persone, molte erano, dal punto di vista giuridico, "Francesi"; "Belgi"; "Olandesi"; "Inglesi", ma ciò non significava più nulla. Il diritto delle nazionalità del vecchio mondo era completamente scomparso... I criteri arcaici avevano ripreso il sopravvento."

"Che cos'era la "democrazia"? Ho già udito questa parola ... […] All'inizio non era una cattiva idea. Nell'antica Grecia significava il potere dei demoi, cioè dei quartieri di una polis. Ma estesa a tutti i popoli e per di più popoli eccessivamente numerosi, questo trapianto culturale ha provocato disastri. La democrazia è una specificità esclusiva della mentalità europea, non è esportabile."

Catastrofismo, millenarismo, tanto-peggio-tanto-meglio:

"Una serie di concatenamenti drammatici convergono verso un punto fatale che ritengo si possa collocare all'inizio del XXI secolo, tra il 2010 e il 2020, e faranno precipitare nel caos il mondo che oggi conosciamo, provocando un vero e proprio terremoto culturale."

"…apocalisse ecologica, economica e militare, originata dalla "fiducia nei miracoli", tra cui quello di una possibile continuazione dello "sviluppo" senza il rischio di un crollo generale. La civiltà egualitaria nata dalla modernità vede i suoi ultimi bei giorni."

Autoritarismo, elitismo, cripto-fascismo:

"…propongo un nuovo concetto: l'archeofuturismo che consente di rompere con la filosofia obsoleta del progresso e con i dogmi egualitari, umanisti e individualisti della modernità, ormai inadeguati…"

"…l'umanità tornerà ai valori arcaici, cioè semplicemente biologici e umani (antropologici): separazione sessuale dei ruoli, trasmissione delle tradizioni etniche e popolari, spiritualità e organizzazione sacerdotale, gerarchie sociali visibili e strutturanti, culto degli antenati, riti e prove iniziatiche, ricostruzione delle comunità organiche dalla sfera familiare al popolo, deindividualizzazione del matrimonio (le unioni devono coinvolgere la comunità non solo gli sposi), fine della confusione tra erotismo e coniugalità, prestigio della casta guerriera; diseguaglianza degli statuti sociali, non implicita, perché iniqua e frustrante, come accade oggi nelle utopie egualitarie, ma esplicita e ideologicamente legittimata; proporzionalità dei doveri ai diritti, quindi una giustizia rigorosa che responsabilizza gli uomini; definizione del popolo - e di ogni gruppo o corpo costituito - come comunità diacronica di destino e non come massa sincronica di atomi individuali."

Anti-umanesimo, deliri pseudo-religiosi, opposizione ai diritti dell'individuo:

"Nel XXI secolo l'uomo non sarà mai più quello che era. Ne deriverà uno smarrimento etico i cui effetti saranno devastanti. Rischia di prodursi uno shock mentale, dalle conseguenze imprevedibili, tra due mondi: quello della nuova concezione biotronica o biolitica e quello dell'antica concezione delle grandi religioni e della moderna filosofia egualitaria dei Diritti dell'uomo. Solo una mentalità neo-arcaica potrà reggere questo shock, proprio perché una volta, presso gli Incas, i Tibetani, i Greci o gli Egiziani, al centro del mondo non era posto l'uomo ma le divinità che potevano perfettamente incarnarsi in qualunque forma vivente. La tecno-scienza del futuro ci invita non a disumanizzare l'uomo, ma a smetterla di divinizzarlo. Ciò rappresenta la fine dell'umanesimo? Certamente."

"Il costruttivismo vitalista è la denominazione che propongo per definire positivamente quello che chiamavamo, in mancanza di meglio, anti-egualitarismo […] Propongo di chiamare così il disegno ideologico centrale del costruttivismo vitalista: archeofuturismo."

Velleità anti-sistema:

"…il sistema globale costruito dall'avversario ideologico si scontra con il muro della realtà e porta sull'orlo dell'abisso non solo la Francia, ma il mondo intero…"

"Dobbiamo riappropriarci dell'idea di Rivoluzione…"

"…tra le nostre forze e il sistema esiste una configurazione simile a quella degli anni trenta: non c'è alcun punto di possibile accordo (salvo che da parte dei potenziali traditori della destra parlamentare, d'altronde molto numerosi nella classe politica), l'unica strategia è la guerra a oltranza. Dal momento in cui adottiamo una posizione rivoluzionaria, dandoci come obiettivo il rovesciamento di una civiltà, dobbiamo prepararci alla guerra totale, senza quartiere." "Per uscire dalla gabbia ideologica in cui ci ha chiuso il sistema è importante creare dei territori ideologicamente liberati."

Una sorprendente miopia tecnoscientifica:

"L'utopia dello "sviluppo" per dieci miliardi di persone è irrealizzabile ecologicamente."

"È ormai chiaro che il "progresso" è un'idea moribonda, anche se continua la crescita economica."

"Internet avrà effetti meno rivoluzionari di quelli del telegrafo o del telefono, si tratta del perfezionamento apportato a una pan-comunicazione già compiuta."

Aspirazioni autarchiche, incomprensione del mercato e conseguenti velleità antiglobalizzazione-anticapitaliste:

"Il fiasco del capitalismo liberale nel raggiungere i suoi obiettivi di giustizia e di prosperità generale ed eguale per tutti e la fine dell'illusione comunista che perseguiva gli stessi scopi, aprono la strada per la ricerca di una terza via."

"…l'umanità nel suo complesso non ci guadagna affatto, per esempio, dal decollo economico dell'Asia, perché il conto da pagare in termini di concorrenza spietata con i vecchi paesi industriali, ecc. sarebbe troppo alto."

"…bisogna riprendere una riflessione economica sull'autarchia dei grandi spazi (l'Eurosiberia potrebbe essere uno di questi) e il superamento insieme del socialismo e del liberalismo, ridando vigore all'idea di un'economia organica di terzo tipo che potrebbe ispirarsi congiuntamente al vero liberalismo e al vero socialismo comunitario."

"Riflettere sull'attuale trasformazione delle economie in reti neo-feudali…"

Anti-progressismo, accompagnato da sprazzi di luddismo pseudo-ambientalista:

"…è falso il vecchio paradigma secondo cui "la vita dell'umanità, a livello individuale e collettivo, migliora ogni giorno di più, grazie alla scienza, alla democratizzazione e all'emancipazione egualitaria"."

"…si cominciano ad avvertire gli effetti perversi della tecnica diffusa planetariamente: nuovi virus resistenti, adulterazione degli alimenti lavorati industrialmente, esaurimento dei terreni fertili, rallentamento della produzione agricola mondiale, rapido e generale degrado dell'ambiente, minacciose invenzioni di armi di distruzione di massa che vengono ad aggiungersi a quelle nucleari, ecc."

"Vogliono fare come il Nord, avere la loro fetta di torta, ma è troppo tardi. La crisi asiatica e stata un segnale premonitore. Il pianeta e quindi l'umanità non potranno mai sostenere uno sviluppo dell'Asia e dell'Africa che sia all'attuale livello dei paesi del Nord."

"E' materialmente impossibile realizzare l'ideale del progressismo: una società dei consumi tecno-scientifica per dieci miliardi di persone."

"L'economia tecno-scientifica é possibile solo in un mondo inegualitario senza universalismo"

Un futuro da incubo:

"…tre grandi paradigmi che prevede lo scenario archeofuturista. In primis, la maggioranza dell'umanità ritorna a una economia rurale e artigianale pre-tecnica di pura sussistenza, con una struttura demografica neo-medievale. La popolazione africana, come tutte le altre popolazioni dei paesi poveri, sarebbe coinvolta interamente da questa rivoluzione […] In secondo luogo, una minoranza dell'umanità continuerebbe a vivere secondo il modello economico tecnico-scientifico basato sull'innovazione permanente, formando una "rete di scambi planetari" che coinvolgerebbe circa un miliardo di persone. Un vantaggio notevole sarebbe la forte riduzione dell'inquinamento. Non si vede d'altronde altra soluzione che consenta di salvare l'ecosistema mondiale poiché è impossibile anche nel prossimo futuro utilizzare su vasta scala fonti energetiche pulite. Infine i grandi blocchi economici neo-arcaici sarebbero autocentrati su un piano continentale o pluri-continentale non effettuando praticamente scambi tra loro. Solo la parte tecno-scientifica dell'umanità avrebbe accesso agli scambi planetari. Questa economia mondiale a due velocità unisce quindi arcaismo e futurismo. La parte tecno-scientifica dell'umanità non avrebbe alcun diritto di ingerenza nelle comunità neo-medievali maggioritarie e neppure, soprattutto, l'obbligo di "aiutarle"."

"Quali nuove ideologie o tipi di organizzazione sociale, politica ed economica potrebbero sostituire quelle ispirate al progresso e all'individualismo? Dovremo ritornare alle teocrazie come ci suggeriscono molti paesi islamici? Osserviamo subito che un'ideologia non progressista e che respinge l'egualitarismo non è necessariamente ingiusta, cinica e tirannica."

"La tecno-scienza può riguardare solo il 20-30 per cento dell'umanità, e non certo essere un fenomeno di massa, un fenomeno "aperto", il pianeta rifiuta questa ipotesi."

Razzismo:

"…anche dopo molte generazioni, il passato etnico resiste, come una sorta di atavismo antropologico […] nella tradizione europea, la democrazia […] regge, solo se esiste una contiguità mentale ereditata, quasi innata tra i cittadini. Forse avremo bisogno di un intermezzo autoritario."

"…essere nazionalista significa ridare a questo concetto il suo significato etimologico originario: "difendere i nativi di uno stesso popolo." "Una società di coesistenza etno-territoriale fu, è e sarà impossibile. La natura umana lo esige: una terra, un popolo."

Attitudine bolscevico-golpista alla politica:

"Un partito rivoluzionario non è una semplice macchina per conquistare il potere e poi gestirlo come avrebbero fatto gli altri. I primi mesi del suo governo trascorreranno sotto il segno della tempesta e dello scontro, per questo deve attrezzarsi mentalmente a resistere, non esitando a infrangere i vecchi principi, peraltro notevolmente indeboliti dalla crisi e dalla situazione di emergenza. Giunto al potere si adopera per creare situazioni irreversibili, che qualunque eventuale crisi successiva non potrà vanificare. Bisogna quindi che colpisca duro e rapidamente. Se lo farà, ciò sarà accettato, perché le regole del gioco sono cambiate, i vecchi valori crollati e i tabù infranti. Gioca sul timore che incute."


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Vedi anche:

All'armi siam transumanisti - Cosa sta succedendo alla Associazione Italiana Transumanisti?
L'FAQ del Network dei Transumanisti Italiani
The Political Roots of "Overhumanism"
Speranze. Riflessioni a margine del nuovo saggio di Paolo Rossi
Aggiornamenti (su Estropico Blog)



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