Cibernetica tutoriale

La nuova economia richiede una rivoluzione cognitiva ad alto costo, ma contenibile con la nuova cibernetica tutoriale

Di Carlo Pelanda
Agli inizi degli anni '90 fu individuata la soluzione per fare crescita economica senza inflazione in società a sviluppo maturo ed in tendenziale stagnazione demografica: più produttività generata da più conoscenza.

Clinton, nel 1992, lanciò un piano per la qualificazione del capitale umano. Nel 1996 fu messo nel cassetto. Anche perché l'effetto disinflazionistico delle importazioni a basso prezzo e l'immigrazione abbondante rendevano meno urgente cercare leve di crescita più complicate ed impegnative. Comunque la nuova economia della conoscenza, in America, divenne paradigma. Nel 2003 Greenspan la incorporò nelle raccomandazioni strutturali dell'autorità monetaria al sistema politico. Ma restò come generica enfasi per più istruzione di massa.

L'ambiente europeo importò in ritardo il nuovo paradigma, lasciandolo ancor più vago.

Il punto: la conoscenza di massa che servirebbe per dare impulso alla nuova economia non può essere fornita dai sistemi educativi attuali, anche migliorati, ma richiede una rivoluzione ad alto impatto sociale e sul welfare. Questo è, in sostanza, il motivo per cui i governi  si tirano indietro quando messi di fronte alle ipotesi, pur preliminari e ancora in odore di fantapolitica, dei  nuovi standard:

(a) attorno al 2035 i lavoratori dovranno avere le medesime competenze di uno scienziato di oggi perché servirà (da) loro "potere cognitivo" e non semplice istruzione;

(b) il ciclo di studi dovrà essere accorciato ed intensificato in modo tale da dare a tutti un Master post-laurea a 20 anni ed un dottorato di ricerca a 22 per accrescere il numero di attivi;

(c) ogni discente dovrà imparare ad autoistruirsi continuamente;

(d) tali requisiti imporranno non più il solo insegnamento umano, ma la dotazione per ogni studente di un sistema tutore individualizzato ad intelligenza artificiale e relativa infrastruttura.

Significa aumentare di almeno 25 volte l'investimento educativo correntemente a carico di famiglie e Stati. Per esempio, bisognerebbe impiegare tutte le risorse del welfare sia europeo sia americano togliendole ad altri impieghi. Infattibile, ma anche inaccettabile il blocco della nuova economia. Linea di scenario: bisognerà sia far capire la differenza tra istruzione e potere cognitivo sia trovare un modo finanziariamente sostenibile per rendere di massa il secondo.

Soluzioni? E' promettente quella di potenziare l'autoformazione individuale via cibernetica tutoriale: chip nel cervello, a connettività totale esterna e interfaccia interno controllabile dalla coscienza. Costerebbe poco, la sperimentazione potrebbe iniziare già oggi.       


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La versione originale dell'articolo. Il sito di Carlo A. Pelanda

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