"Il super uomo della scienza schiavo del futuro"

Un'intervista a Giuseppe Vatinno e Riccardo Campa dell'Associazione Italiana Transumanisti - Il Tempo, sabato 8 ottobre 2005

Prima di passare all'intervista, ci sembra doveroso correggere un errore commesso dal giornalista de Il Tempo nel descrivere le varie tendenze politiche all'interno del movimento transumanista (data la forte trasversalità politica del transumanesimo una certa confusione è più che comprensibile). L'articolo afferma che "da una parte ci sono gli estropici, fautori di un progresso senza limiti e senza paure, che per esempio negli Usa vivono sotto l'ala dei democratici. E dall'altra ci sono i transumanisti, altro ceppo della famiglia post-umana, considerati di destra, più attenti all'intreccio tra scienza ed etica."

La realtà:

Le principali organizzazioni transumaniste a livello internazionale sono probabilmente la World Transhumanist Association (WTA) e l'Extropy Institute (ExI).

A causa delle passate simpatie libertarian (anarco-capitaliste) del fondatore dell'Extropy Institute, Max More, ExI è a volte accusato, da sinistra, di essere politicamente vicino al centro-destra, un'accusa che ExI rigetta.

A causa delle simpatie social-democratiche del direttore della World Transhumanist Association, James Hughes, la WTA è a volte accusata, da destra, di essere politicamente vicina al centro-sinistra, un'accusa che la WTA rigetta.

Al di là di quanto sopra, transumanesimo ed estropia sembrano entrambi destinati a sollevare sia reazioni positive che negative all'interno di entrambi gli opposti schieramenti politici (inevitabilmente, dati gli stretti legami di parentela fra le due filosofie). Dal FAQ Transumanista: "Politicamente, gli estropici oppongono il controllo sociale autoritario e sono a favore del decentramento e della società basata sul rule of law. Il transumanesimo non sostiene alcuna posizione politica, sebbene abbia conseguenze politiche. I transumanisti hanno varie opinioni politiche (esistono transumanisti liberali, socialdemocratici, libertari, verdi, etc), mentre certi transumanisti hanno deciso di mantenersi apolitici."

L'errore del giornalista de Il Tempo è quindi doppio: non solo ignora il fatto che sia WTA e ExI siano politicamente trasversali, ma, come non bastasse, confonde le presunte tendenze politiche degli uni per quelle degli altri.

Al di là di questi equivoci, Estropico sospetta che nei prossimi anni estropia e transumanesimo, o quanto meno alcuni dei temi cari ad estropici e transumanisti, saranno adottati dalle parti più aperte di entrambi gli schieramenti politici ed adattati al proprio contesto memetico. Ciò non deve sorprendere e, anche se inevitabilmente ciò  risulterà in un certo "annacquamento", non può che essere uno sviluppo positivo: è infatti il percorso tipico seguito dalle nuove idee, come dimostrato per esempio da ambientalismo e federalismo nel corso degli ultimi vent'anni. Non dovrà sorprendere, quindi, se nei prossimi anni apparissero anche organizzazioni transumaniste orientate sia verso il centro-destra che verso il centro-sinistra. Un esempio relativamente recente è quello del cosiddetto transumanesimo democratico (di sinistra) di Cyborg Democracy, mentre già da tempo non mancano gli esempi di transumanesimo esplicitamente  libertarian, come il sito Against Politics  e la mailing list Extro-Freedom.

PS: Comunque, perchè mai "schiavo del futuro"?!

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L'articolo-intervista de Il Tempo

Il super uomo della scienza schiavo del futuro
di Fabio di Chio

La versione originale sul sito de Il Tempo

I CYBORG saranno di sinistra o di destra? Il dilemma può sembrare oltre gli estremi, talmente improbabile da essere assurdo. Ma non è così. Il cyborg è già realtà. Il connubio tra carne e tecnologia, tra biologico e digitale, ha dato vita a rimedi bionici di malattie umane (udito, occhio e via così con gli altri sensi). Per essere cyborg (cibernetico+organico) - da manuale - basta avere un pace-maker in petto. E allora, tra i sostenitori del post-umano i tempi sono maturi abbastanza per creare una frattura, etica e politica.

Dilemma di transumanista: "Se mi offri l'immortalità e poi devo lavorare 10 ore al giorno con due settimane di ferie all'anno, farmi umiliare dal capo, litigare tutti i giorni con il/la partner, respirare aria inquinata e subire il frastuono della città, litigare con i vicini di casa per questioni condominiali ecc., è ovvio che dico: no grazie!" L'idea di essere in futuro uomini super, meno soggetti all'usura e con pezzi di ricambio a disposizione presenta il rovescio della medaglia: quest'uomo quasi invincibile avrà meno diritti, sarà soggetto allo sfruttamento, a una forma di post-schiavitù o vivrà la sua longevità senza conseguenze che coinvolgono i suoi diritti "umani"? "Certamente la questione dei diritti è estremamente interessante - spiega il direttore scientifico dell'associazione italiana dei transumanisti (circa trecento iscritti), il fisico Giuseppe Vatinno - Per ora sono temi di fanta-sociologia che però dovranno essere affrontati. Il mondo post-umano che noi vogliamo non è lasciato in balia di se stesso. Come oggi c'è una commissione di bioetica o sulle nanotecnologie, domani immagino ci saranno gruppi gemelli che affronteranno questioni del genere per evitare che il progresso dia luogo ad abusi".

Una separazione in casa dei transumanisti già si è creata. Da una parte ci sono gli estropici, fautori di un progresso senza limiti e senza paure, che per esempio negli Usa vivono sotto l'ala dei democratici. E dall'altra ci sono i transumanisti, altro ceppo della famiglia post-umana, considerati di destra, più attenti all'intreccio tra scienza ed etica.

In Italia i transumanisti cercano di "infiltrarsi" in politica. Si sono dati molto da fare in occasione dei referendum sulla procreazione assistita. Ma trovare partiti disposti ad ospitare idee transumaniste sembra difficile. Da qui la considerazione preoccupata del presidente dei transumanisti in Italia, il sociologo Riccardo Campa, docente all'università di Cracovia, in Polonia: "La sesta potenza industriale del pianeta si fa superare in transumanesimo da Kenya e Nigeria". Come a dire: da noi la politica non riesce a guardare più in là del suo naso.



Estropico