Introduzione a Engines of creation, di Eric Drexler:

Dall'introduzione di Marvin Minsky a Engines of creation:

"Engines of creation (Motori di creazione) di K. Eric Drexler è un libro enormemente originale sulle conseguenze delle nuove tecnologie. E' ambizioso e ricco di immaginazione e, cosa più importante, le idee sono tecnicamente fondate."

L'intero testo (nella versione originale inglese) è disponibile on-line sul sito del Foresight Institute:

Engines of Creation

Una traduzione italiana è disponibile su Estropico: Motori di creazione

Cronologia

La storia della nanotecnologia o, più precisamente, la storia di come la nanotecnologia sia lentamente entrata a far parte dell'immaginario collettivo, ha per ora tre pietre miliari:

1959 - "C'è un sacco di posto in fondo"

Il fisico Richard Feynman introdusse il concetto di macchinari molecolari  in un discorso tenuto nel 1959, cioè anni prima che il termine nanotecnologia fosse stato inventato. Intitolato "There's plenty of room at the bottom" (piu' o meno traducibile come "C'è un sacco di spazio in fondo"), esso conteneva un'idea semplice ma intrigante: la costruzione di macchinari progettati per la costruzione di altri macchinari identici ai primi, ma con un unica differenza - quella di essere piu' piccoli. Questi a loro volta potrebbero costruire altre copie di dimensioni ancora più ridotte e così via fino ad ottenere macchinari talmente minuti da poter essere contenuti in un batterio.

L'intuizione geniale di Feynman fu la realizzazione che un progetto del genere non andrebbe contro le leggi della fisica e sarebbe quindi teoricamente realizzabile.

Il discorso di Feynman sopravvisse fino ai giorni nostri, nella forma di un articolo, ma fu altrimenti dimenticato fino al momento in cui la nanotecnologia iniziò a divenire un'area di seria ricerca scientifica. Parte della visione di Feynman è stata oggi realizzata in pratica dall'industria del computer con la manifattura di elementi microscopici (microcircuiti integrati) con l'uso di macchinari macroscopici.

1981 - Ingegneria molecolare

Nel 1981, Eric Drexler pubblicò un articolo intitolato "Ingegneria molecolare: un approccio allo sviluppo delle capacità necessarie per la manipolazione molecolare" su Proceedings of the National Academy of Science, USA.

Si tratta della prima pubblicazione scientifica in cui la fattibilità della nanotecnologia fu dimostrata. L'esistenza delle complesse strutture molecolari presenti in ogni sistema vivente è utilizzata da Drexler per dimostrare la possibilità teorica della progettazione e costruzione di strutture altrettanto o più complesse con mezzi di ingegneria molecolare.

L'intuizione geniale di Drexler fu la realizzazione che il problema scientifico di come tali strutture si formino (il problema del ripiegamento delle proteine), fosse molto più complicato del problema ingegneristico di come progettare una struttura proteinica in modo che si ripieghi in in certo modo.  
I macchinari nanotecnologici che fanno parte di ogni cellula vivente sono estremamente complessi, ma gran parte di questa complessità è dovuta al fatto che essi sono non stati progettati partendo dal nulla, ma si sono invece evoluti e la natura spesso non può permettersi di adottare la soluzione più diretta ad un problema, dato che è costretta a partire da quanto si sia evoluto in precedenza. Un ingegnere molecolare, al contrario, non avrebbe tali restrizioni.

Drexler, spinto dal desiderio di diffondere tale messaggio nella comunità scientifica il più rapidamente possibile (e probabilmente anche per aggirare un certo senso di incredulità nelle redazioni dei maggiori giornali scientifici), pubblicò l'articolo a proprie spese, sotto forma diun inserto pubblicitario.

1986 - Motori di Creazione

E' difficile evitare frasi come "testo sacro" parlando di Engines of Creation. Pubblicato in America nel 1986, rappresenta il passo successivo di Drexler nella sua opera di diffusione del concetto di nanotecnologia ed è mirato ad un pubblico più numeroso  e variegato dei lettori di Proceedings of the National Academy of Science.

Pur mantenendo il rigore di una pubblicazione scientifica, Drexler ha realizzato un'opera di divulgazione scientifica in cui illustra non solo le basi teoriche della nanotecnologia, ma anche una serie di affascinanti speculazioni sulle possibili conseguenze dell'arrivo di una nanotecnologia avanzata sulla condizione dell'umanità e del pianeta, siano queste positive o negative.

Nei primi anni '90 furono pubblicate una versione giapponese ed una edizione britannica, ma una versione italiana non è ancora disponibile. Responsabili di questa situazione assurda sono un misto di provincialismo culturale ed il fatto che gli editori italiani non siano disposti a prendere in considerazione la traduzione e pubblicazione di un testo scientifico che sia stato pubblicato in forma originale per più di qualche anno. Inoltre, il Foresight Institute (la fondazione successivamente fondata da Drexler) ha pubblicato l'intero volume sul proprio sito (in inglese e francese). Di conseguenza, sono emersi tentativi di traduzione da parte di privati, motivati dal desiderio di divulgare anche in Italia il messaggio di un testo ancora fondamentale a 15 anni dalla pubblicazione.

Altri sviluppi

Molto è cambiato dal 1986. La nanotecnologia è ormai un'area di ricerca scientifica affermata. Milioni di dollari sono investiti ogni anno da gruppi pubblici e privati.

Una cronologia del settore non sarebbe completa senza i seguenti sviluppi:

1992 - Nanosystems: Molecular Machinery, Manufacturing, and Computation.

Un testo inteso per il lettore tecnico, in cui Drexler  dimostra con esempi concreti le potenzialità dell'ingegneria molecolare.Disponibili, sul sito del Foresight Institute, la prefazione, i capitoli 1 e 2 ed un utile glossario.

clicca sull'immagine per Nanosystems

1998 - Nanomedicine, Volume I, Basic Capabilities

Il primo volume dedicato alle potenziali applicazioni nanotecnologiche nel settore medico, di Robert Freitas. Una enome collezione di progetti teorici di applicazioni, dai globuli rossi artificiali ai "nanodentisti" è disponibile sul sito del Foresight Insitute.

Links:

Segue una serie di altre introduzioni al soggetto e articoli in italiano da varie fonti (clicca sulle varie immagini, o dove altro indicato, per gli articoli sui rispettivi siti):


Tre articoli sulla nanotecnolgia sul sito RAI MediaMente:
Nanotecnologia
Nanomedicina
Il microscopio a scansione tunnel

L'ottimo sito di fantascienza Intercom ha un'intera sezione dedicata alla nanotecnologia


Interessante introduzione. Classico esempio, proprio alla fine, di quanto la psiche umana trovi difficile accettare le conseguenze ultime dello sviluppo tecnologico.

Bitmap Image
Una sintetica, ma ben scritta, introduzione
dal giornale svizzero il Corriere del Ticino.


"La nanotecnologia può essere considerata una forma di digitalizzazione della materia che introdurrà nella scienza dei materiali una evoluzione analoga a quella introdotta dalla digitalizzazione nell'informazione."

Silicio addio, il futuro è nei 'nanotubi in carbonio'
"I ricercatori della Ibm hanno messo a punto una nanotecnologia in grado di creare i semiconduttori da un cilindro spesso diecimila volte meno di un capello umano"

Ray Kurzweil sul sito
Punto Informatico
Il nanofuturo non ci massacrerà: "Tra 30 anni la miniaturizzazione consentirà di inviare dei nanorobot nel flusso sanguigno." "Non possiamo credere - sostiene Kurzweil - alle predizioni di Bill Joy. Rappresentano un concetto non reale della tecnologia nella nostra società. Le tecnologie pericolose sono le stesse che ci offrono importanti benefici. La nanotecnologia non è un solo campo di sviluppo ma è l'inevitabile conseguenza della miniaturizzazione. Questo ci porta a pensare in termini di nanometri già entro 25 anni e non c'è modo di fermare quanto sta accadendo".
Nanotecnologia al centro per gli USA: "Il budget di sostegno alla ricerca tecnologica va nella direzione dei nanosistemi, anche se il documento approvato da Bush prevede una riduzione della spesa per la ricerca di base. La nanotecnologia alimenta polemiche tra scienziati."

Il sito dell'Enel offre la traduzione dell'articolo:
"Accendiamo il nanomondo"

"LA NANOTECNOLOGIA promette miracoli: dalle memorie dei computer a ultradensità, ai robot di dimensioni cellulari. Ora il compimento di questa promessa si avvicina di un passo, grazie a una équipe di chimici della Liverpool University, in Gran Bretagna. Questi studiosi hanno infatti risolto il problema della connessione di componenti di poco più grandi di una molecola."

Sul sito inews
Piccole grandi promesse
"Tra sogno tecnologico e impieghi pratici l'uomo si prepara a padroneggiare l'infinitamente piccolo. In cima alla lista ci sono i dispositivi nanoelettronici che comanderanno i computer del futuro"

Due articoli da
Panorama Online
Il Lego degli scienziati - FISICA DI FRONTIERA
La grande rivoluzione delle nanotecnologie: "Maneggiano gli atomi come mattoni. Costruiscono oggetti dal nulla. Progettano ponti e strade che si autoriparano. E preparano sorprese in ogni cucina."
Microsonde e nebbioline magiche: orrori e meraviglie della nanotecnologia anticipati dalla fantascienza

Nano-macchine assalgono i tumori - Sonde biologiche in collegamento con i computer
Da Supereva:
"La nanotecnologia deriva dai progressi acquisiti in svariati settori tecnologici (biologia molecolare, elettronica, immagini, robotica, informatica, ottica) e consente la deposizione di elevatissimi numeri di campioni biologici in piccole superfici e lo <screening> rapido con altrettanto numerose sonde biologiche. Facciamo un esempio: si vuole analizzare l'espressione di tutto il genoma umano in centinaia di campioni di tumori. La nanotecnologia consente di depositare, singolarmente, i geni del genoma umano su piccole superfici (dell'ordine di pochi centimetri quadrati) e fornisce gli strumenti per analizzare questi geni con Rna estratto da ogni tumore. Attualmente, il deposito del materiale avviene su vetrini, ma in un futuro immediato avverrà su chips. E l'intera reazione potrà avvenire in un computer!"

Tre suggestioni epistemologiche: Nanotecnologia, teoria del caos e realtà virtuale nella "nuova fantascienza"
Da Fantascienza.net: "Nanotecnologia, teoria del caos e realtà virtuale sono tre argomenti scientifici assunti solo relativamente di recente a oggetto della narrativa di fantascienza. A mio avviso, si tratta di argomenti da tenere attentamente presenti per gli sviluppi futuri di questa letteratura, come i lettori e gli autori più accorti hanno già avuto modo di rilevare."


Estropico