Contro la vecchiaia
(c) 2000, Nick Bostrom

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[trascrizione di un testo utlizzato per la trasmissione televisiva Heart of the Matter, della "BBC1 Television", 4/3/2000]

Un numero crescente di ricercatori sostiene che l'estensione radicale della vita umana è ormai solo questione di tempo. L'invecchiamento è un processo biochimico e gli esseri umani impareranno ad intervenire in esso e a rallentarlo. L' abolizione dell'invecchiamento è teoricamente possibile. È un obiettivo non ancora raggiungibile al momento, ma un giorno lo sarà.

Di conseguenza, la domanda che dobbiamo porci è: arriverà in tempo per noi? O moriremo proprio prima dell'inizio di un'era in cui la vita media umana è molto più lunga e priva di malattie?

L'aspettativa di vita è oggi molto più lunga che nel passato. Mille anni fa era di 25 anni. Oggi, in Gran Bretagna, è di 75 anni. Questo progresso è dovuto pricipalmente ad una riduzione delle morti premature quali quelle causate da malattie contagiose, piuttosto che al rallentamento del processo di invecchiamento in se. Poter curare specifiche malattie è meraviglioso, ma non và  alla radice del problema. L' invecchiamento insidia la nostra salute e vitalità e ci lascia infine così deboli che nessun medicinale puo' più difenderci. Se non siamo uccisi da un infarto un giorno, ci pensera' un tumore il giorno dopo.

Appena cominciamo ad accumulare un minimo di saggezza e di esperienza, l'invecchiamento  ci depriva di energia e degrada il nostro intelletto. Dopodichè, l'insulto finale è il colpo di grazia della morte. Ora, però esiste una speranza reale di cambiare tutto ció, una speranza che l'ultimo capitolo di ogni storia umana non debba chiudersi in questo modo.

In questi ultimi anni, la scienza ha cominciato ad intravedere i meccanismi biochimici dell'invecchiamento. I ricercatori stanno sviluppando gli strumenti che ci daranno un controllo senza precedenti sui fondamentali processi biologici, a livello cellulare e genetico. Questi strumenti alimentano una speranza reale di estendere in modo sostanziale la durata della vita umana.

E' già possibile estendere la durata della vita in altre specie animali: nel topo di più del 30% e, cambiando appena due geni nel nematode, fino a sei volte in più del normale.

Prevenire l'invecchiamento negli esseri umani è più complicato. L'ingegnosità umana dovrà risolvere alcuni veri e propri puzzle. Tuttavia,  esistono parecchie promettenti aree di ricerca:

Cellule staminali. Le cellule staminali umane (cellule che possono essere fatte divenire qualunque altro tipo di cellula) possono ora essere coltivate. Persino in un soggetto adulto, esistono cellule che possono essere fatte sviluppare in quasi ogni tipo di cellula. Ciò apre possibilità enormi per interventi di rigenerazione. Nuove cellule di tessuto nervoso possono essere cresciute e usate per trattare il morbo di Parkinson, l'Alzheimer o la demenza senile. Organi interni danneggiati potrebbero essere rimpiazzati da organi cresciuti al di fuori del corpo del paziente, partendo dalle cellule staminali del paziente stesso.

Telomerase. Una cellula può essere "immortalizzata" riportando i suoi telomeri  (piccole protezioni del DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi) ai livelli tipici di una cellula giovane. Ciò rimuove il limite massimo delle divisioni della cellula e rimuove quindi anche il limite massimo alla durata della sua vita.

Terapie geniche. La terapia genica somatica inserirà geni benefici nelle cellule degli adulti, curando non soltanto le malattie ereditarie, ma anche, potenzialmente, i cambiamenti che si presentano con l'invecchiamento.

Nanomedicina. Quando una nanotecnologia molecolare matura sarà disponibile, possibilmente fra una ventina d'anni, sarà possibile produrre e programmare microscopici macchinari molecolari che potranno inserirsi in una singola cellula e che riparareranno il danno sostenuto dal DNA o da altre strutture. La nanomedicina ci darà finalmente il controllo dei processi biochimici che avvengono nei nostri corpi.

Molte persone, in particolare quel gruppo dei futurologi e tecnofili conosciuti come "transumanisti", si interrrogano sull'impatto che una durata della vita allungata avrà sulla società. Per l'individuo, il paradigma tradizionale di "vita lineare", in cui si passa dalla scuola, quindi al lavoro e poi alla pensione, potrà essere sostituito da un paradigma di "vita ciclica", in cui la formazione, il lavoro e lo svago sono distribuiti attraverso tutta la vita. Per un cinquantenne sarà normale iscriversi di nuovo all'università e per un settantenne sarà normale iniziare una nuova carriera. Gli effetti positivi sulla società di una miriade di individui con la saggezza di 150 anni di vita e la vitalità di tradurre quella saggezza in pratica, saranno considerevoli.

L'esistenza di molti centocinquantenni provocherà senza dubbio dei cambiamenti nella società. Ma ricordiamoci che anche se potessimo fermare l'invecchiamento oggi, ci vorrebbero altri settanta anni prima avere una quantità significativa di centocinquantenni in circolazione. Durante settanta anni molte altre cose cambieranno. Le nostre capacità tecnologiche saranno completamente differenti e avranno raggiunto un livello oggi inimmaginabile. Non è possibile prendere in considerazione l'estensione della vita senza considerare anche questi altri sviluppi.

È vero che la sovrapopolazione deve essere evitata. Tuttavia, nelle società tecnologicamente avanzate, le coppie tendono ad avere meno figli, spesso al di sotto del tasso di ricambio. Portanto i benefici di tecnologia, educazione e dei diritti delle donne ai paesi che sono oggi in via di sviluppo, i quozienti di fecondità declineranno anche in quei paesi. È evidente che i popoli  prosperosi ed istruiti scelgono di avere famiglie più piccole e di avere bambini più tardi nella vita.

Se realmente diventasse necessario controllare la crescita della popolazione, sarebbe più semplice ed etico limitare il tasso delle nuove nascite piuttosto che forzare qualcuno a terminare la propria vita. Va sottolineato che "l'attaccarsi alla vita" da parte nostra, limitando invece il numero di nuove nascite non sarebbe un comportamento egoista. Nessuno accusa una coppia di essere immorale o egoista se decide di avere soltanto un bambino.

Infine, i nostri successori impareranno ad usare le infinite risorse dell'universo che si trovano al di fuori del nostro pianeta. Nel frattempo, una miriade di nuove tecnologie sta già fornendo i mezzi che ci permetteranno di avere un impatto minore sull'ecologia della Terra. Tecnologie più efficienti e meno inquinanti nei campi della produzione industriale, dell'energia e del trasporto permetteranno all'umanità di vivere in armonia con la natura.

L'estensione della vita non risulterà in ulteriori difficoltà per il sistema sanitario, perché non si limiterà ad aggiungere qualche anno di vita che dovrà essere speso in una casa di cura in condizioni di demenza senile, ma migliorerà lo stato di salute della popolazione. Quando gli ottantenni avranno lo stesso fisico ed agilità mentale dei quarantenni, essi saranno fra i membri più produttivi della società.

Con il prospetto di una vita più lunga, la gente avrà un interesse diretto e personale nell'avvenire. Ciò porterà a politiche ed attitudini più responsabili e sostenibili.

A volte mi sento dire "Non sarebbe noioso vivere in eterno?" Ma sarebbe forse meno noioso essere morti? Una vita dalla durata indefinita (che è poi anche la situazione in cui ci troviamo ora) puo' essere noiosa o emozionante, a seconda di come la viviamo.

I transumanisti sostengono che almeno alcune componenti chiave della natura umana sono mutabili. Molto di quello che oggi accettiamo come inevitabile non rimarrà inevitabile in eterno. Dal punto di vista evolutivo, l'umanità è ancora giovane. Durante le prossime decadi, svilupperemo gli strumenti tecnologici che permetteranno a coloro che così vogliano di cambiare alcuni degli attributi fondamentali della loro natura umana. I transumanisti desiderano  vivere vite più lunghe e senza malattia e vogliono aumentare le proprie capacità intellettuali, emotive e fisiche. L'umanità, secondo noi, è un magnifico inizio ma è non certo la fine.

Non ha importanza se tu sia ottimista o pessimista. L' unico modo per vedere come sarà il mondo fra cinquanta anni è l'esserci in persona. Se riusciremo ad evitare la catastrofe planetaria di un  incidente o di un abuso di qualche tecnologia militare, potremo ripensare a quello che oggi è il presente e stupirci di quelle che allora parranno condizioni di vita inaccettabili, limitate e soggette a sofferenze e malattia.

L'istinto di sopravvivenza è parte integrale di ogni essere umano. È un presupposto per tutte le altre attività. L'estensione della vita è la progressione naturale della medicina dal semplice trattamento di malattie e degli effetti dell'invecchiamento, alla loro completa prevenzione. Essa segue il concetto indicato da molte religioni: che la vita umana è sacra e che dovrebbe essere apprezzata e conservata.

Facciamo in modo di non essere l'ultima generazione costretta a morire di vecchiaia! Possiamo migliorare la nostra situazione richiedendo l'istituzione di fondi per la ricerca scientifica nell'area delle terapie anti-invecchiamento (che attualmente riceve fondi pateticamente inadeguati). A livello individuale, possiamo solo adottare uno stile di vita più sano e tenere le dita incrociate. Alcune persone previdenti, come ultima spiaggia, possono considerare un contratto con una società crionica. Il concetto della crionica si basa su di un certo ottimismo, ma non è irrazionale. Se un corpo è congelato in azoto liquido (una volta dichiarato morto) può essere conservato indefinitamente senza ulteriore degradazione dei tessuti. Ad un certo punto nel futuro, la scienza medica potrebbe rendere possibile il riparare i danni causati dalla bassissima temperatura, nonchè la causa originale della morte. Troppo spesso, in passato, qualcosa e' stato dichiarato tecnologicamente impossibile solo per essere realizzato qualche anno più tardi. Già oggi, molti dei principali esperti nel campo della nanotecnologia anticipano che essa renderà possibile la rianimazione dei pazienti in sospensione crionica. Naturalmente non vi è nessuna garanzia, ma la sospenzione crionica è la seconda cosa peggiore che possa capitarci…


Estropico